Se sei arrivato a leggere questa introduzione, un motivo c’è.Forse sei...
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Yves Pauwels
235
2018
Universitalia
n/a
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9788832932034
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Disponibile dal: 21/01/2019
L’età «moderna», la «terza età» della storia dell’arte dopo la «rinascita» – secondo la percezione che se ne fece Giorgio Vasari quando scrisse i Proemi delle Vite – si apriva con Leonardo da Vinci. Agli occhi di Vasari, dunque, l’età «moderna» si distingueva nettamente dalla «seconda età» che includeva i maestri quattrocenteschi, i quali erano stati tanto rigorosamente studiosi delle regole, delle misure e delle proporzioni matematiche. In-vece sotto la «prima età» andavano compresi i maestri giotteschi: ai quali quelle regole, misure e proporzioni matematiche ricavate dallo studio dell’arte antica e di Vitruvio non erano an-cora note. In definitiva, la «terza età» doveva apparire tutta segnata dalla orgogliosa acquisizione di quei valori moderni di grazia, di velocità, di libertà espressiva che i pittori, gli scultori e gli architetti sapevano conseguire all’insegna di un ideale ‘superamento’ degli stessi modelli antichi, secondo un’ambizione che era stata, anzitutto, di Leonardo.
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